Il tecnico della Ternana neo vincitore del torneo di Lega Pro dice la sua sul momento del calcio ricordando un romantico amarcord

Il calcio sta cambiando, si sta modificando e trova sempre più rifugio in modifiche strutturali che vogliono avere lo scopo di riportare fascino allo sport più popolare del mondo. La superlega (momentaneamente naufragata), i regolamenti cambiati in corso di stagione e, notizia di qualche giorno fa, la modifica dei principali tornei nazionali della prossima stagione, tra cui la coppa Italia, stanno portando il calcio in una direzione diversa da quella conosciuta finora. La prossima coppa nazionale non vedrà la partecipazione delle compagini di Lega Pro né tantomeno quelle dilettantistiche e sull’argomento è intervenuto, neanche troppo leggermente, l’ex capitano del Livorno, livornese doc, e fresco vincitore del campionato di Lega Pro Cristiano Lucarelli. L’allentaore della Ternana si è espresso in merito al momento attuale del calcio nostrano, riportando alla memoria un nostalgico e romantico Livorno-Napoli di coppa Italia datato qualche decennio fa. Ecco il virgolettato integrale dell’ex bandiera amaranto: “Ho un ricordo della mia infanzia che rimane incancellabile, ancora oggi a pensarci mi vengono i brividi. Era il 1986 e grazie al regolamento Coppa Italia di allora (non quella ridicola di oggi che manda in finale sempre le stesse squadre) a Livorno andò in scena Livorno- Napoli, con la possibilità di ammirare dal vivo e non più dalla tv il più grande ed unico calciatore al mondo Diego Armando Maradona. Quel giorno credo ci fossero più di trentamila persone assiepate come sardine, uomini, donne, vecchi e bambini. Fu un evento straordinario. Poi il lento declino, e negli ultimi anni tutte le partite della Coppa Italia si giocano in stadi desolatamente vuoti. Aver sempre abbassato la testa davanti ai grandi club non ha aiutato né il calcio nostrano né quello europeo, perché gli squali più mangiano e più che gli viene fame. A prescindere dall’esito o meno di questo schiaffo ai romantici del calcio, tifosi di ogni squadra, dovranno essere ripristinati i termini di un calcio che appassioni i tifosi e che li riporti a riempire gli stadi e non a riempire le tasche degli squali. Il calcio è stato, è e sarà sempre dei tifosi”.