Il Messina che sarà di scena a Mugnano contro il Portici è reduce dall’ennesima estate travagliata. Il terzo fallimento in 24 anni è difficile da accettare per le modalità con le quali è maturato
L’ex presidente dell’Atletico Catania Franco Proto aveva rilevato la società in corso, con l’obiettivo di garantire normalità e un futuro più sereno. Sono arrivate invece la rinuncia alla C e la stucchevole tiritera legata al mancato rimborso di parte degli abbonamenti ai tifosi che avevano scommesso ad occhi chiusi sulla sua nuova creatura. Grazie al “paracadute” concesso alle città che hanno una certa tradizione ed al versamento di 150mila euro a fondo perduto, la città dello Stretto riparte con un altro ACR, quello di Pietro Sciotto, dalla serie D. La squadra è ancora incompleta e l’infortunio di Tricamo e soprattutto la mancata definizione dei tesseramenti dei tre under Brugnoni, Frezzi e Buda riducono le possibilità di scelta per il tecnico Antonio Venuto, che la D l’ha già vinta a Milazzo, conquistando poi risultati di rilievo anche con il Due Torri, ovvero due formazioni della provincia.
In porta ci sarà Gagliardini, scuola Juve. In difesa scelte obbligate con i tre over Cassaro, Colombini (appena arrivato dalla Toscana) e Manetta. Più opzioni a centrocampo. Si va dal 3-5-2 con Lavrendi in campo e l’under Bonadio in attacco, al 3-4-1-2 con Carini dietro le punte. Un modulo che potrebbe presto trasformarsi nel 3-4-3 visto più volte durante il precampionato. I quattro under obbligatori per regolamento dovrebbero essere Cozzolino (’98) sulla fascia destra, uno tra Lia e Mosca (entrambi ’97) sulla corsia opposta, con l’argentino Pezzella, principale colpo di mercato, al fianco dell’affidabile e promettente Bossa (’98), uno dei pochi superstiti del vecchio ACR. Carini (’99) dovrebbe agire alle spalle delle punte Dezai, ivoriano che ha già vinto la D con Siracusa e Akragas, e Cocuzza, che inizia la quarta esperienza in giallorosso con una dote di circa settanta reti. Rizzo, autentico protagonista del precampionato, potrebbe essere sacrificato per rappresentare poi un’arma letale a gara in corso.
Il presidente Sciotto ha dichiarato senza mezze misure che l’obiettivo dichiarato è la promozione in C. Per colmare il gap sulla carta ancora esistente con le big del torneo serviranno tutto il calore del pubblico messinese e qualche altro innesto in corso d’opera. C’è tempo d’altronde fino a metà settembre.
Francesco Straface
Direttore Responsabile MessinaSportiva.it