Lo spareggio salvezza nel girone G di Serie D ha messo a confronto due fratelli con un unico obiettivo in comune, una salvezza sfuggita per poco dalle mani di un Nola definitivamente retrocesso in Eccellenza
NOLA - La vita, spesso, ama prendersi gioco delle persone, mettendole dinanzi a delle scelte dolorose più per se stessi che per altri coinvolti nella vicenda. Nella vita, così come nel complesso gioco del calcio, esistono le priorità: quelle del singolo individuo, quelle della società e quelle dri tifosi. Tante aspettative, però, non lasciano tranquilli i protagonisti dell’azione, rischiando di intersecare tutto con altre dimensioni dal grande valore affettivo.
Nella vita, così come nel calcio, il destino può obbligarti a percorrere un percorso inaspettato, mettendoti di fronte ad episodi a cui non avresti preferito assistere se ci fosse stata anche solo la possibilità di decidere. Chi è ben conscio di questa situazione dopo l’ultima settimana di gare in Serie D è la famiglia Ferazzoli, che sul neutro di Avezzano si è ritrovata in uno scenario impronosticabile. Due fratelli, Fabrizio (’68) e Giuseppe (’66), con soli due anni di differenza l’uno dall’altro, sono stati gettati in un’arena. Due gladiatori, il più giovane alla guida del Pomezia ed il più anziano alla guida del Nola, si sono ritrovati coinvolti in una sfida in grado di scrivere una pagina importante nella storia del proprio club. Nel farlo, il prezzo da pagare era la gioia della propria famiglia, di quell’affetto presente quando è sempre stato necessario – in una situazione che avrebbe potuto anche incidere sulla carriera dell’uno o dell’altro, considerando che nessuna società vuole fare i conti con una netta retrocessione al termine di una stagione sportiva. Sembra tranquillamente la trama di un film dedicato alla Fast Saga, quella resa celebre da Vin Diesel, il quale ogni volta spinge al cinema una constatazione diversa del rapporto tra famiglia ed imprevisti della vita.
Allo Stadio Dei Marsi di Avezzano, però, non ci sono telecamere super tecnologiche a riprendere il tutto per mandarlo sul grande schermo. La dura realtà prende spazio e sostituisce ogni altro discorso. Al fischio iniziale, la famiglia deve essere accantonata, perché a parlare può essere solamente il campo. Ed il rettangolo verde di gioco ha lasciato la sua sentenza: Giuseppe Ferazzoli (conosciuto in Campania anche per le sue esperienze con Agropoli, Gelbison e Cavese) esce sconfitto ed il suo Nola torna in Eccellenza dopo cinque stagioni consecutive in Serie D; Fabrizio Ferazzoli vince di misura e continua la sua scalata alla salvezza con il Pomezia. L’impresa tentata dalla compagine bianconera non trova una realizzazione, nonostante l’ultima vittoria della regular season (5-1 proprio contro il Pomezia) che aveva acceso un piccolo barlume di speranza nel napoletano.
Tanti sono i sentimenti, contrastanti sicuramente, che sono fioriti nella testa dei due protagonisti, racchiusi e protetti in un abbraccio – come quello in foto – così significativo da lasciare senza fiato gli osservanti paganti e non. Un atto semplice, di unione, che rappresenta però la separazione sportiva tra i due fratelli. Il destino, infatti, ha fatto il proprio corso e a subirne le conseguenze, nel duo romano, è stato il lato lavorativamente impegnato in Campania. Il fato, però, non ha finito il suo corso, perché ora il Pomezia dovrà affrontare l’Angri ai playout. La compagine romana vola di campana in campana, anche se questa volta senza legami di sangue. Che i grigiorossi, però, non possano prendersi una rivincita metaforica per la perdita del Nola, anche perché l’obiettivo resta uno e comune ad entrambe le società: conservare la categoria.