Intervenuto in diretta telefonica al programma Zona Stabia, l'attaccante del Rijeka ha avuto solo parole al miele per i suoi ex colori e per la città campana

CASTELLAMMARE DI STABIA – Sincerità, passione e amore, sono questi i migliori termini che definiscono il rapporto tra Maxwell Acosty, la Juve Stabia e la città di Castellammare di Stabia, che l’esterno alto ha avuto la possibilità di conoscere profondamente nella stagione 2012/13, quando, da giovanissimo, la Fiorentina decise di lanciarlo di petto nel calcio professionistico italiano. In tutte le sue sfaccettature, l’esterno ex Juve Stabia si è raccontato a Zona Stabia, che vedeva andare in scena, martedì 14 maggio, il nono appuntamento della stagione.

L’intervista ad Acosty non poteva non iniziare con un piccolo excursus sulla sua avventura al Rijeka e di quale sia stato il suo impatto con questa nuova realtà:
“Molto molto bene. Dopo nove anni in Italia avevo bisogno di provare qualcosa di diverso, ecco; quindi ho preso questa decisione l’anno scorso di venire qua e, dico la verità, mi sto trovando molto molto bene. Il posto è bello, c’è il mare, come a Castellammare, quindi mi trovo abbastanza bene.”

Abbandonando subito il tema Croazia, si inizia a parlare di Juve Stabia e del suo cammino in questa incredibile stagione, che purtroppo il giocatore non ha avuto la possibilità di seguire costantemente:
“Ho seguito un po’ di partite, essendo all’estero è un po’ difficile vedere le partite, perché spesso ho gli allenamenti oppure ho delle partite. Quindi, ho visto forse una o due partite, ma li sto seguendo con attenzione anche perché c’è il mio ex capitano che è allenatore adesso, che lo sento spesso, Fabio, e ho anche qualche amico che gioca lì. Poi, essendo anche il tifoso numero uno della Juve Stabia, li seguivo molto bene, con attenzione e con piacere soprattutto.
Quest’anno ci hanno fatto sudare di meno rispetto ad anni fa: hanno iniziato a fare bene già dalla prima partita e ci hanno fatto divertire molto e, parlando anche con qualche compagno, ero molto contento e speravamo tutti in quella promozione lì.”

Una piccola analisi viene dedicata anche al tecnico delle vespe, Fabio Caserta, che già anni fa mostrava tutte le sue doti tattiche:
“Già in campo, quando giocavo affianco a lui, era già un allenatore in campo. Si vedeva che era un uomo esperto, ecco, un allenatore in campo, un capitano, era un leader. Mi ha sorpreso che ha fatto questo impatto subito, però chiunque conosce Fabio sa che ce l’aveva nel sangue.”

Se, parlando di Fabio Caserta, Acosty è stato molto esplicito nelle sue dichiarazioni, lo stesso non accade quando gli si chiede quale atleta lo ha colpito di più e in quale di questi si rivede maggiormente, ambito nel quale l’esterno non si scopre più di tanto:
“Posso parlare di me, che sono un po’ diverso di tanti giocatori che ho visto nella Juve Stabia. Abbiamo tutti ruoli diversi; se dovessi fare un nome, magari faccio il nome di un giocatore che forse ha più qualità. Io sono molto più esplosivo, ma pecco un po’ in qualità. Però non voglio fare nomi, perché poi non vorrei sminuire gli altri giocatori, quindi sinceramente non vorrei fare nomi di chi è più bravo e di chi è meno bravo. Sono stati grandissimi tutti i ragazzi, ci hanno fatto divertire tantissimo e siamo contenti di aver centrato questo obiettivo che tutti aspettavamo da tanto tempo.”

Tornando nuovamente indietro nel tempo, non poteva mancare una domanda su quale fosse l’aspetto relativo alla Juve Stabia e a Castellammare che più gli è rimasto impresso in tutti questi anni:
“Ah, i tifosi senz’altro. I tifosi, la tifoseria che ho trovato a Castellammare non l’ho mai trovata da nessuna parte da quando gioco a calcio. I tifosi a Castellammare mi hanno fatto vivere un anno da sogno: ogni allenamento, ogni partita per me era veramente bella. Anzi, perché era la prima volta che andavo via da Firenze, dove sono stato per tanti anni, era la mia prima squadra di Serie B e dal primo giorno in cui sono arrivato mi hanno fatto sentire subito un giocatore importante e questo mi ha aiutato tantissimo a dare sempre il massimo. Poi, è ovvio, avevo anche un allenatore bravo e i compagni eccezionali che mi hanno aiutato tantissimo. I tifosi a Castellammare sono eccezionali, quindi senz’altro loro.”

L’intervista si chiude, infine, con una richiesta un po’ scomoda, legata alla possibilità del fantasista di ritornare in un prossimo futuro nella città campana. Il ragazzo, tuttavia, tenta di schivare la domanda, lasciando un po’ il mondo del calciomercato a chi si occupa di tale settore:
“Castellammare per me è Castellammare. Lo sa mia moglie, lo sa anche mia figlia che a Castellammare ho lasciato un pezzo di cuore. Castellammare mi ha permesso di conoscere delle belle persone, che sono poi diventate molto importanti nella mia vita. Per me Castellammare sarà sempre Castellammare.”
Ha preferito, come si evince dalla dichiarazione appena riportata, non parlare apertamente di mercato e di ritorni in Italia; la sua risposta però non è da considerarsi né una totale bocciatura all’idea né tantomeno una conferma dell’ipotesi avallata. Solo il destino saprà dirci se un giorno Maxwell Acosty ritornerà o meno nella sua amata Castellammare di Stabia.

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