Come all’andata, il Savoia vince 1-0. Palermo è presa e si vola in finale play-off di Serie C1. Poi addirittura in B, vincendo il derby con la Juve Stabia.
È il 7 giugno 1999, poco più di vent’anni fa, e fa caldo al Barbera di Palermo, anzi, allo stadio La Favorita, come si chiamava allora. È alta la temperatura, è alto il numero degli spettatori e “non riuscivamo neanche a comunicare tra noi in campo”, ricorda Sasà Amborosino, oggi tecnico dell’Afro Napoli. E che c’entra lui? Ambrosino fu l’autore dell’assist per il gol. Fu lui a crossare per Masitto (leggi qui l’intervista all’autore del gol)
Ai nostri microfoni ha aperto l’album dei ricordi in occasione di Palermo – Savoia di domenica.
“È una partita dagli antichi sapori. Due piazze che stanno strette in queste categorie, per tifoserie e società”, dice il tecnico. “Domenica sarà particolare. Il Palermo viaggia a vele spiegate e il Savoia deve ridurre le distanze. Ma può tentare la scalata alla Serie C attraverso i playoff”.
Cosa ricorda di quel giorno?
“Mi vengono i brividi a parlarne, anche dopo vent’anni. Non dovevamo perdere perché avevamo lo svantaggio della classifica, noi quinti e loro secondi. E vincemmo. Non si possono descrivere quelle emozioni. Erano i primi di giugno e faceva molto caldo. Stadio pieno tanto che non riuscivamo a parlare tra noi in campo. E ci furono anche molti nostri tifosi che ci seguirono”.
Masitto segnò, ma il cross fu tuo. La ricordi quell’azione?
“Certo. Fu un’azione corale, di tutta la squadra. Io feci questo cross e lui segnò un gran gol. Ci ripetemmo in finale contro la Juve Stabia: ancora cross mio e gol suo. Sono momenti che non si possono spiegare. C’è una grande emozione anche a parlarne dopo tanti anni”.
Senti ancora Masitto?
“Sì, abbiamo un rapporto. Ci sentiamo e ci siamo rivisti a eventi di ricorrenza del Savoia. Siamo anche colleghi essendo lui il secondo al Feralpisalò”
Passiamo al presente. C’è da recuperare mezz’ora della gara contro il Casoria, come si prepara una cosa del genere? Ti è mai successo?
“No, mai. Ti cambia le abitudini della settimana tipo, devi tenere la squadra viva e pimpante per fare una gara di grande intensità, fin da subito”.
Casoria inclusa, ci sono tre gare in sette giorni.
“Con l’Albanova sarà una partita difficile. Vengono dal cambio dell’allenatore. Avevano altre ambizioni di classifica rispetto all’attuale posizione e per loro sarà una finale, come per noi”.
E invece, le vostre ambizioni di classifica?
“Noi vogliamo migliorarci anni dopo anno, quindi fare meglio della scorsa stagione, anche se la squadra di quest’anno è cambiata, è più giovane. Restiamo umili e con i piedi per terra”.