Tito inguaia l'Avellino, lasciando la formazione di Gautieri in dieci: la vittoria dei rosanero mette definitivamente fine ai sogni di gloria dell'Avellino di rincorsa al Bari
AVELLINO- Ed anche lo spartiacque della stagione arrivò in casa Avellino. La disfatta interna dell’Avellino contro il Palermo, in uno degli scontri diretti dei quartieri alti e sbagliati in questa stagione, per 1-2 può mettere davvero fine ai sogni di gloria per la rincorsa al primo posto. È giunto il momento di uscire dalla bolla delle illusioni e di passare nuovamente per la lotteria dei play-off, cercando il miglior piazzamento. L’Avellino deve rialzare il morale e continuare a battagliare in queste ultime gare rimanenti della regular season, pensando immediatamente alla gara di mercoledì in trasferta contro il Taranto in piena emergenza tra positività di Covid-19, squalificati ed infortunati. La compagine irpina rimedia la sua prima sconfitta stagionale in casa ed anche la prima sotto l’era di Gautieri, che è stato costretto a reinventarsi dopo le tutte le difficoltà riscontrate durante la settimana ed ha cercato di rendere al lustro gli contati a sua disposizione. Una gara iniziata col piede giusto dai biancoverdi, passando in vantaggio col primo sigillo in biancoverde di Matera, ma meno di un minuto è durata la gioia degli irpini col pareggio di Brunori. Alla ripresa sono i rossoneri a ribaltarla con un tocco di Valente sotto-porta per poi, complicare i conti con l’espulsione di Tito per proteste, un doppio giallo rimediato nel giro di pochi minuti.
PRIMO TEMPO- Un Avellino incerottato scende in campo col 4-3-3, recuperando in extremis Maniero, dopo il tampone di controllo negativo. A centrocampo, invece, ritorno per l’ex Cavese Antonio Matera. Si parte. Dall’Oglio prova la conclusione, ma il suo tentativo è ampiamente da dimenticare. Giallo per Aloi, che salterà la sfida di Taranto. Al 14’ è l’Avellino a passare in vantaggio con Matera: il centrocampista biancoverde, imbastito da Kanoute, spara nell’angolino sinistro, fulminando Lancini. Meno di due minuti è durato il vantaggio dell’Avellino, che si è fatto raggiungere dalla rete di Brunori. L’attaccante brasiliano colpisce al volo su iniziativa da calcio d’angolo, secondo uno schema preparato accuratamente dalla troupe di Baldini. Brunori al 21’ sfiora la rete del possibile raddoppio, dopo essere stato servito brillantemente da una palla al bacio: il 27enne prova il pallonetto ai danni di Forte, ma l’estremo difensore irpino non si fa sorprendere. Non è da meno anche Plescia, che servito da un’ottima palla di Kanoute spreca di testa, spedendo clamorosamente fuori; sconsolato ed incredulo l’attaccante palermitano, che si è divorato un gol sicuro. Giallo anche per Carriero. Gomitata di Buttaro involontaria ai danni del senegalese, dove si è innescato un piccolo parapiglia. Termina la prima frazione sul risultato di 1.1.
SECONDO TEMPO- Si riparte. Il Palermo passa in vantaggio con Valente, dopo un gran lavoro di Brunori in un contropiede fulmineo, avendo bandato al tappeto la retroguardia irpina. Valente ha superato Forte con un sinistro, insaccatosi sotto la traversa. Il Palermo fissa il risultato sul 1-2. Giallo per il tecnico dell’Avellino per proteste. Cambi da un lato e dall’altro: fuori un inconcludente Plescia per Maniero e Crivello per Giron tra le fila del Palermo. Al 64’ l’Avellino trova una doppia chance per provare a raddrizzare la gara: Aloi ci prova dalla distanza su calcio piazzato, ma Landini dice di no. Sul corner conseguente dalla deviazione di Lancini sul tentativo di Aloi, è sempre il capitano dei lupi a provarci dalla distanza, ma la conclusione dell’ex Trapani vede sempre l’opposizione del portiere rosanero. Rosso per Tito, che ha ricevuto la doppia ammonizione nel giro di pochi minuti per protesta nei confronti del direttore di gara. La gara si mette davvero, in salita per l’Avellino. Al 77’ punizione di Mignanelli sul secondo palo, Massolo esce a vuoto, ma Dossena di testa non riesce a inquadrare la porta. L’Avellino ci prova nuovamente a pareggiare i conti, nonostante l’inferiorità numerica: De Francesco su punizione serve un pallone interessante per la battuta a volo di Mignanelli dal limite, ma la conclusione si perde alta sulla traversa. I biancoverdi, nonostante in dieci uomini, provano a trovare la rete del pareggio, ma i tentativi sono vani soprattutto per l’ottima attenzione posta dalla retroguardia rosanero. Quattro minuti di recupero. Finisce al Partenio-Lombardi sul risultato 1-2 a favore dei siciliani, che espugnano il fortino biancoverde in una gara, dove l’Avellino ha cercato di imporre le proprie trame dopo lo svantaggio firmato da Valente e la conseguente espulsione di Tito nella seconda frazione.
Avellino – Palermo 1-2
Avellino (4-3-3): Forte, Rizzo, Scognamiglio, Dossena, Tito, Aloi, Carriero (64′ De Francesco), Matera, Micovschi (71′ Mignanelli), Kanoute, Plescia (59′ Maniero)
A disposizione: Pane, Pizzella, Mastalli, De Francesco, Mocanu, Maniero, Tarcinale, Musto, Stanzione, Mignanelli.
All. Carmine Gautieri
Palermo (4-2-3-1): Massolo, Giron, Brunori, Dall’Oglio, Marconi, Luperini, De Rose, Buttaro, Soleri, Valente, Lancini.
A disposizione: Pelagotti, Crivello, Floriano, Silipo, Somma, Odjer, Damiani, Felici, Doda.
All. Silvio Baldini
Marcatori: 13′ Matera (AV), 15′ Brunori (PA), 48′ Valente (PA)
Ammoniti: Aloi (AV), Valente (PA), Carriero (AV), De Rose (PA), Tito (AV), Marconi (PA)
Espulsi: Tito (AV)
Arbitro: Paride Tremolada della sez. di Monza
Assistenti: Francesco Valente della sez. di Roma 2 e Marco Lencioni della sez. di Lucca
IV Uomo: Nicolò Marini della sez. di Trieste




